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A un anno dall’inizio delle attività, il bilancio per “Una medicina a quattro zampe” al Gaslini è estremamente positivo. Il progetto della UOC Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Gaslini di Genova è partito a settembre 2022 in collaborazione con l’Associazione Progetto Islander Onlus e con il supporto di Intesa Sanpaolo per portare presso i luoghi di cura la serenità semplice e spontanea di cavalli, pony e asinelli salvati dall’Associazione Progetto Islander Onlus e inseriti all’interno dei percorsi di ‘Ri.abilitiamoci’.

I bambini di Neuropsichiatria hanno potuto così conoscere e occuparsi del pony Arturo, dell’asinello Salvo e anche del cane Ciska, con il supporto delle professionalità coinvolte, sia in ambito clinico sia in interventi assistiti con gli animali, in percorsi specifici plasmati a seconda delle esigenze di ciascun paziente.

Un’iniziativa molto importante per i più piccoli ospedalizzati in reparti così delicati, come spiega il prof. Lino Nobili, direttore UOC Neuropsichiatria dell’Istituto G. Gaslini: «gli interventi assistiti con animali migliorano la qualità della vita, restituendo dignità alla persona, garantendo opportunità di socializzazione, confronto e uscita dall’isolamento. Questi interventi possono davvero aiutarci ad aprire una porta verso il mondo interiore dei nostri ragazzi, soprattutto i lungodegenti».

«La profonda sofferenza che accomuna persone fragili e cavalli maltrattati è caratterizzata spesso dall’impossibilità di verbalizzare e comunicare le proprie necessità, bisogni e desideri. Ri.Abilitiamoci, il progetto in seno all’Associazione Progetto Islander Onlus, si fonda su percorsi paralleli di valutazione mediche e di costruzione di percorsi abilitativi e riabilitativi che si uniscono nell’attuazione di un reciproco aiuto: la persona fragile aiuta il cavallo e il cavallo aiuta la persona fragile» continua Nicole Berlusconi, presidente di L’Associazione Progetto Islander Onlus.

Da settembre 2022 ad aprile 2023 si sono svolti momenti d’incontro con cadenza mensile presso gli spazi esterni della Neuropsichiatria Infantile. Sono state attivate una serie di analisi qualitative sulla percezione dell’attività da parte dei pazienti del Gaslini. Sono stati presi in considerazione 35 ragazzi, di cui 30 femmine e 5 maschi, di età compresa tra gli 8 e i 16 anni, composto da pazienti in regime di ricovero presso l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile. I tempi di valutazione sono stati tre, iniziale, in itinere e al termine del percorso. La responsabile del progetto è la dottoressa Paola Cimellaro, dirigente psicologo dell’UOSD Psicologia, in collaborazione con l’UOC di Neuropsichiatria Infantile; i collaboratori sono le dirigenti psicologhe Serena Rebora, Deborah Preiti e Maria D’Apruzzo dell’UOSD Psicologia la cui responsabile è Cristina Venturino. Sono state supportate da un’equipe di medici e del personale sanitario infermieristico e dei Terapisti della riabilitazione psichiatrica (coordinati dalla dott.ssa Maria Stella Serpico, responsabile della piattaforma degenze a media intensità medica) dell’UOC Neuropsichiatria Infantile.

Tra gli obiettivi del percorso, oltre che migliorare il benessere psicofisico dei pazienti durante il periodo di ospedalizzazione, c’era anche la facilitazione della regolazione emotiva attraverso la relazione responsabile e rispettosa tra uomo e animale.

 «Alla luce dei dati emersi – commenta Paola Cimellaro, responsabile di “Una medicina a quattro zampe” – le AAA sembrano svolgere un reale impatto positivo sul benessere psicofisico, relazionale ed emotivo dei nostri pazienti. La relazione con l’animale costituisce fonte di conoscenza, empatia, autostima, autoefficacia, conforto, di stimoli sensoriali ed emozionali e capacità di relazione interpersonale, anche attraverso la promozione della cooperazione tra individui e la divisione dei ruoli».

“In particolare si è osservato un incremento della consapevolezza emotiva, rilevata attraverso la capacità di riconoscere e diversificare le emozioni sperimentate; nella quasi totalità del campione è stato individuato un cambiamento in positivo dello stato emotivo tra la fase pre e quella post attività; è stato evidenziato un incremento delle capacità meta cognitive e una ricaduta positiva sulla capacità di ciascun paziente di far fronte alle proprie paure, immaginando una prospettiva futura e avendo maggiore autostima e fiducia in sé stessi; inoltre il campione ha riconosciuto nell’attività un momento di spostamento dell’attenzione e dell’investimento emotivo-affettivo sulla relazione empatica con l’animale” spiega Laura Siri responsabile della sezione di Psichiatria dell’adolescenza all’interno della U. O. C di Neuropsichiatria.

Le AAA rappresentano un approccio innovativo di supporto alla riabilitazione psichiatrica e ai disturbi del neurosviluppo, grazie alla sollecitazione degli aspetti emozionali e delle abilità motorie. La capacità degli animali di sviluppare un complesso sistema comunicativo non verbale con gli esseri umani è alla base della loro capacità di agire sul sistema emozionale umano.

«Nello specifico gli elementi più caratterizzanti della riabilitazione equestre – per es. la sollecitazione motoria ritmica – fanno del cavallo un importante ausilio in pazienti con disturbi motori o posturali. La relazione emozionale che si viene a instaurare con il cavallo e la forte stimolazione che esso provoca dal punto di vista sensoriale e cognitivo fanno sì che esso possa venir utilizzato con ottimi risultati nei disturbi del neurosviluppo caratterizzati da ritardo cognitivo o da deficit nella lettura delle emozioni, quali i disturbi dello spettro autistico, o in patologie psichiatriche complesse, quali la schizofrenia, con effetti benefici su funzioni adattive ed esecutive» commenta la dottoressa Antonella Artuso, responsabile del Progetto Riabilitiamoci all’interno di Progetto Islander.

A fare da trait d’union tra Progetto Islander e l’Ospedale Gaslini è stato Vanni Oddera, campione di freestyle motocross che da anni collabora con l’Istituto pediatrico ligure portando la sua Mototerapia tra le corsie dei reparti. «Sono sempre alla ricerca di nuovi modi di portare gioia e distrazione ai piccoli ricoverati del Gaslini – ha commentato – In questo caso aprendo le porte anche ai nostri amici a 4 zampe, per riuscire a portare un po’ di normalità e felicità nei reparti, come sto facendo con la moto da diversi anni».t

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