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Il progresso tecnologico è entrato da molto tempo anche nella diagnostica veterinaria. I professionisti del settore, medici veterinari e tecnici, utilizzano le nuove metodiche di imaging cardiovascolare per ottenere una diagnostica più accurata delle patologie più comuni, allo stesso tempo vengono sempre più frequentemente slatentizzate patologie che fino a qualche anno fa erano raramente diagnosticate a causa delle loro caratteristiche anatomiche difficilmente riconoscibili con altre metodiche.

Nel nostro Paese vivono oggi circa 65 milioni di animali da compagnia[1], principalmente cani e gatti. Tra le razze più diffuse alcune sono particolarmente predisposte allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Queste predisposizioni, unite alla maggiore attenzione da parte dei proprietari alla salute dei loro animali, hanno creato una notevole richiesta di assistenza sanitaria rivolta agli animali domestici, ormai a tutti gli effetti parte dei nuclei familiari.

I migliori risultati nella crescita delle capacità diagnostiche nascono dal combinato disposto fra progresso tecnologico offerto dalla ricerca ingegneristica sviluppata dalle industrie del settore e miglioramento della formazione degli specialisti negli studi accademici e post-universitari. Se da un lato le industrie sono in grado di proporre tecnologie di imaging nuove e di migliorarne l’applicabilità, d’altro canto, l’aggiornamento dei professionisti rimane al passo con i tempi, e sempre più veterinari apprendono come utilizzare queste metodiche che oggi consentono un nuovo approccio alla anatomia e alla fisiopatologia dell’apparato cardiovascolare. Oggi, uno specialista preparato è in grado di eseguire un vero studio anatomico in vivo e di identificare alterazioni anatomiche spesso non riconoscibili nemmeno nell’esame anatomopatologico. Può inoltre quantificare, con i software dedicati, le alterazioni funzionali causate dalle malattie. Questa evoluzione del progresso diagnostico ha anche aperto nuove possibilità di soluzioni terapeutiche, chirurgiche e interventistiche minimamente invasive, nelle quali le metodiche di imaging, oltre ad essere indispensabili per la diagnosi, sono altrettanto fondamentali per guidare queste procedure.

L’ecocardiografia è ormai da circa trent’anni lo strumento principale della diagnostica cardiologica veterinaria ma le sue applicazioni più avanzate, quali l’ecocardiografia tridimensionale e quella transesofagea hanno migliorato l’accuratezza diagnostica. L’ETE, insieme alla fluoroscopia, è lo strumento essenziale per guidare le procedure interventistiche cardiovascolari che, sempre più diffuse in ambito veterinario, curano patologie cardiovascolari che se non trattate ridurrebbero l’aspettativa di vita di molti cani e gatti.

Una svolta ulteriore a questo progresso è fornita oggi dalla Tomografia Computerizzata: con i software dedicati alla cardiologia, sono possibili visualizzazioni accurate dell’anatomia cardiovascolare, in particolare di settori non esplorabili con l’ecocardiografia, e quantificazioni delle dimensioni estremamente precise.

Il dott. Claudio Bussadori, cardiologo e veterinario, parlando del suo più recente libro “Textbook of cardiovascular medicine in dogs and cats, edito da EDRA Publishing, conferma che “l’imaging cardiovascolare è lo strumento fondamentale per la diagnostica, per la comprensione della fisiopatologia e la cura delle malattie cardiovascolari, ed è perciò  naturale che questo nuovo testo sia corredato di circa mille illustrazioni e 85 video quasi tutti basati sull’ecocardiografia avanzata, ma anche sulla CardioTC. Questa ci ha infatti consentito di descrivere molte cardiopatie ritenute fino ad ora non comuni, alcune addirittura mai descritte in letteratura, ma che forse abbiamo scoperto non essere così rare. Semplicemente senza la CardioTC non sarebbero state diagnosticabili se non con metodiche più invasive o sul tavolo anatomopatologico”.

Il tomografo all’avanguardia Revolution ACT di GE HealthCare, apprezzato dai professionisti veterinari, coniuga prestazioni cliniche di eccellenza con una migliore salvaguardia del paziente per la riduzione della dose radiogena e dei tempi di esecuzione che, in veterinaria, si traduce anche in una riduzione dei tempi di anestesia. Potendo contare su tecnologie che agevolano la ricostruzione delle immagini, permette una diagnosi sempre più precisa e accurata grazie anche a software specifici per l’apparato cardiovascolare.

“Siamo felici che a beneficiare delle nostre apparecchiature di ultima generazione siano anche gli animali domestici” afferma Alberto De Monte, General Manager Imaging di GE HealthCare,azienda leader a livello mondiale nell’innovazione della tecnologia medica, della diagnostica farmaceutica e delle soluzioni digitali. “Mettere a disposizione dello specialista tecnologie innovative e sempre più sofisticate che consentano di effettuare esami diagnostici di secondo grado è fondamentale per compiere passi avanti anche nella medicina veterinaria, per il benessere degli animali che fanno parte delle famiglie italiane”.

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