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Al via le attività di Ispra per il ripristino di uno degli ambienti marini più minacciati d’Europa: gli habitat di ostrica piatta, specie autoctona adriatica, in cinque regioni italiane: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo. Un’attività in linea con le richieste della Strategia Europea per la Biodiversità e gli obiettivi della “Nature Restoration Law” di recente approvazione. Le operazioni prevedono l’immissione di individui adulti riproduttori e la posa sul fondale di substrati favorevoli all’attecchimento di nuove generazioni di ostriche e la formazione del banco. A supporto degli interventi verranno installati strumenti di misurazione dei parametri ambientali che andranno a complementare i dati raccolti tramite specifici programmi di monitoraggio.
I progetti di ricostruzione dei banchi di ostriche fanno parte delle diverse attività di restauro attivo previste dal progetto “Marine Ecosystem Restoration” del quale ISPRA è ente attuatore a seguito dell’accordo con il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, amministrazione centrale titolare di intervento PNRR.
Nello specifico delle attività previste, la cooperativa M.A.R.E ha iniziato, su incarico di ISPRA, la valutazione della presenza e distribuzione delle larve di ostrica piatta emesse in mare dalle popolazioni selvatiche, il cosiddetto ‘reclutamento’ naturale. Gli attrezzi necessari alla ‘cattura’ delle larve sono stati calati in mare in tutte le regioni coinvolte e i risultati preliminari indicano una maggiore intensità del reclutamento in Friuli-Venezia Giulia rispetto alle altre regioni adriatiche. Da dicembre 2023 è stata inoltre condotta una prima raccolta di campioni in dieci siti dell’Adriatico per la caratterizzazione de banchi naturali residui e la valutazione del loro stato di salute, attività quest’ultima svolta in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Conoscere questi fattori è indispensabile per la riuscita degli interventi attività di ripristino.
Iniziate anche le attività di acquacoltura, il cui obiettivo è di produrre fino a 1 milione di ostriche nate da poco da destinarsi alle successive azioni per la reimmissione in ambiente naturale. A gennaio 2024 sono state avviate le attività preparatorie per la riproduzione controllata di ostrica piatta con tecniche di acquacoltura presso lo schiuditoio Naturedulis di Goro (FE). Esemplari di ostrica provenienti da banchi naturali dell’alto e medio Adriatico sono stati raccolti per la costituzione di “parchi riproduttori” certificati dal punto di vista sanitario.
Sono state ottenute già 300.000 larve di ostrica piatta, alimentate con diversi ceppi di microalghe prodotte nello schiuditoio per soddisfare le esigenze nutrizionali degli stadi larvali durante le fasi di crescita. A partire da giugno 2024 le ostriche che avranno raggiunto la taglia sufficiente, saranno trasferite in siti marino-costieri idonei per l’allevamento dove saranno mantenuti per circa un anno prima del trasferimento nei siti offshore di ripristino dei letti a ostriche.

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