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Le ricerche degli ultimi quindici anni hanno documentato come le capacità numeriche siano ampiamente diffuse nei mammiferi, negli uccelli e nei pesci. Tali capacità forniscono vantaggi ecologici che riguardano importanti funzioni, quali il procurarsi il cibo, la scelta del gruppo sociale o la riproduzione. Poiché le capacità cognitive sofisticate, come le abilità numeriche, sono sempre state considerate una prerogativa di animali con sistema nervoso complesso, poca attenzione è stata finora riservata allo studio di questa funzione negli invertebrati: in questi ultimi si è sempre pensato che rispondano, per riflesso, agli stimoli ambientali.
«Nella nostra ricerca, abbiamo studiato le capacità di un mollusco, la chiocciola delle dune Theba pisana, di discriminare tra gruppi di numerosità differente. L’ecologia di tale specie è di particolare interesse: le chiocciole vivono nelle zone dunali, ambienti ostili con scarsa vegetazione e temperature del suolo elevate. Per ridurre il rischio di disidratazione, gli individui cercano attivamente i pochi cespugli presenti dove arrampicarsi e sfuggire dalle condizioni avverse. Durante le giornate di sole – dice Elia Gatto del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova – non trovare un riparo adeguato porterebbe quasi inevitabilmente alla morte della chiocciola: questo comportamento è una forza selettiva che certamente può aver favorito l’evoluzione, in questa specie, di un elaborato meccanismo cognitivo per selezionare un rifugio più favorevole. Abbiamo sfruttato questo comportamento di “ricerca di un rifugio” in laboratorio per studiare le capacità di discriminazioni numerica nella chiocciola delle dune».
La chiocciola delle dune, Theba pisana, è un piccolo mollusco che vive in un habitat inospitale, caratterizzato da vegetazione rada e da temperature diurne del suolo che superano i 70°, ben al di sopra della tolleranza termica di questa specie. Le chiocciole sono attive durante la notte e per poter sopravvivere, ogni giorno all’alba devono cercare attivamente i pochi fusti erbacei presenti così da arrampicarsi in posizione elevata e poter sfuggire dalle condizioni avverse. Poiché non tutti i fusti sono adatti come rifugio, si è ipotizzato che queste chiocciole dovrebbero dirigersi preferibilmente verso gruppi numerosi di ripari poiché questo aumenta la probabilità di trovarne uno adatto. I ricercatori hanno replicato questo comportamento nelle condizioni controllate di laboratorio dando a ciascun soggetto la possibilità di scegliere tra due gruppi di rifugi posti ad egual distanza. Le chiocciole hanno dimostrato un’accuratezza nel discriminare tra quantità simile a quanto osservatonei mammiferi e uccelli.In una serie successiva di esperimenti si è voluto verificare se le chiocciole usassero effettivamente informazioni numeriche o se basassero le loro decisioni su altri indizi, come la superficie cumulativa degli steli o la loro densità. I risultati ottenuti indicano che con tutta probabilità le chiocciole delle dune sono dotate di reali capacità numeriche come avviene per i vertebrati.«Questi risultatisuggeriscono che capacità cognitive sofisticate possono talvolta evolvere anche in animali dotati di un sistema nervoso molto semplice qualora queste conferiscano agli individui un forte vantaggio in termini di sopravvivenza. I gasteropodi – conclude Elia Gatto – sono in grado di apprendere in modo associativo e potrebbe essere possibile studiare la loro capacità di discriminare tra rifugiutilizzando paradigmi di apprendimento simili a quelli impiegati nello studio dei vertebrati».

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