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In occasione della Giornata Mondiale contro la Rabbia, MSD Animal Health ribadisce il suo impegno nella lotta contro una patologia che colpisce animali e uomini e che risulta tuttora devastante in numerosi parti del mondo.

Attraverso il sostegno al programma Afya MSD Animal Health supporta e collabora da oltre vent’anni anni con le associazioni Mission Rabies e Rabies Free Africa e si fa promotrice dell’iniziativa “Zero by 30” dell’OMS, con l’obiettivo di eradicare la rabbia trasmessa dal cane entro il 2030.

La rabbia umana trasmessa dal morso del cane è infatti la malattia infettiva con il più alto tasso di mortalità: ogni 9 minuti nel mondo una persona muore a causa di questa patologia e nel 50% dei casi si tratta di bambini con meno di 15 anni di età. Si stima che ogni anno circa 60.000 persone siano vittime di questa terribile malattia.

Numeri ancora molto elevati e che preoccupano, ma che possono diminuire drasticamente adottando la strategia più efficace, ossia la vaccinazione di massa della principale specie serbatoio: il cane. Nel mondo ci sono 900 milioni di cani e la maggior parte non vive in ambiente domestico. Per ottenere un’immunità di gregge nella popolazione canina, interrompendo così la circolazione della malattia, è fondamentale vaccinare il 70% di essa. Vaccinare un cane non significa tutelare solo la salute dell’animale, ma anche quella degli esseri umani che lo circondano. Proprio in un’ottica One Health e di interconnessione tra benessere di animali, uomini e ambiente, MSD Animal Health è orgogliosa di aver raggiunto uno dei traguardi più importanti: la donazione di oltre 3 milioni di dosi di vaccino antirabbico.

“Il lavoro di noi Medici Veterinari volontari nelle missioni nei Paesi maggiormente colpiti dalla Rabbia non è proteggere solo gli animali dalla malattia, ma anche gli uomini – ha affermato Davide De Lorenzi, Medico Veterinario tra i volontari dell’associazione Mission Rabies e partecipante a numerose missioni in Africa e India – La Rabbia è l’unica malattia al mondo con una mortalità del 100% e ha un decorso davvero doloroso che colpisce il sistema nervoso e porta l’uomo a una fine con grandi sofferenze. Serbatoio di questa patologia è il cane e, per questo, la vaccinazione a tappeto di tutti i cani di tutte le età è fondamentale: solo vaccinando gli animali proteggiamo in modo significativo la salute dell’uomo”.

Parallelamente alle vaccinazioni, risultano essenziali anche le campagne di sensibilizzazione e informazione per far conoscere e riconoscere la malattia alle popolazioni più colpite, specialmente a coloro che entrano più a contatto con i cani: i bambini.

“La Rabbia è una malattia subdola. – ha dichiarato De Lorenzi – Le popolazioni che ho incontrato all’inizio della mia esperienza erano completamente inconsapevoli e spesso non collegavano il morso del cane alla malattia. Per questo, le attività di educazione e informazione sono state, e sono, così importanti. Come volontari siamo attivi soprattutto nelle scuole per spiegare ai bambini i comportamenti base per abbassare il rischio di contrarre la Rabbia, come ad esempio evitare di andare intorno a un cane quando mangia o allatta o cosa fare se si viene morsi. Se fino a 10 anni fa il lavoro dei volontari suscitava solo curiosità nelle popolazioni locali, oggi si ha molta piùcoscienza della malattia e dell’importanza della vaccinazione e le persone si rivolgono ai Medici Veterinari volontari spontaneamente riconoscendo il valore delle nostre attività. Questo rappresenta sicuramente un risultato importante”.

Grazie al supporto di MSD Animal Health e all’operato di centinaia di Medici Veterinari volontari, sono stati raggiunti grandi risultati sia sul fronte delle vaccinazioni che dell’informazione. Mission Rabies ha vaccinato 1,25 milioni di cani in Asia e Africa ed educato oltre 3 milioni di bambini sul tema della rabbia. Rabies Free Africa è riuscita a prevenire più di 600 casi di rabbia all’anno, ha eliminato la presenza di focolai nelle aree dove è stato vaccinato il 70% dei cani e ha completamente debellato i casi di rabbia canina trasmessa dalla fauna selvatica. 

“Una delle più grandi soddisfazioni per noi volontari è vedere come il nostro lavoro faccia davvero la differenza e contribuisca a salvare vite umane. L’esempio è il Malawi dove, in soli 3 anni, abbiamo debellato completamente la Rabbia da alcune zone particolarmente colpite del Paese” – ha concluso De Lorenzi.

Risultati notevoli, ma che non devono far abbassare la guardia e che devono, al contrario, essere forza propulsiva per perseverare nella lotta alla rabbia con l’obiettivo di raggiungere il numero più importante: zero casi di rabbia nel mondo entro il 2030. Un obiettivo davvero sfidante e che richiede l’impegno di tutti, governi compresi. 

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